L’azione d’innovazione intrapresa dall’Ufficio – tramite i programmi avviati – prende le mosse dal problema della tutela dei giovani migranti non accompagnati. Il bisogno di partenza è stato quello di supporto tale target nei bisogni specifici, inclusa la questione relativa al diritto all’istruzione di qualità e l’inclusione sociale. Il programma “Up-shift”, in particolare, è stato avviato con l’intento di fornire ai giovani competenze per essere consapevoli di cosa c’è bisogno nel mondo del lavoro e facilitarne l’ inserimento sociale in Italia e l’orientamento educativo-professionale. L’obiettivo dei programmi è di intervenire sul problema della dispersione scolastica e delle condizioni di svantaggio sociale in cui riversano numerosi giovani migranti, nonché sperimentare metodologie e modelli educativi innovativi e metterli a sistema .
La strategia adottata dall’Ufficio nella promozione dei programmi a tutela dei giovani in condizioni di svantaggio mira a favorire l’inclusione dei beneficiari e promuovere la sperimentazione di modelli educativi innovativi . A tal fine, la strategia d’innovazione si basa sul coinvolgimento diretto della comunità educante, la selezione delle scuole in condizioni di svantaggio che possono usufruire dei programmi e la facilitazione della replicabilità negli anni a venire. L’inclusione dei docenti nei progetti si sviluppa in tre fasi: formazione docenti, design thinking ( ramificato in “step 1”; team building nelle classi – “step 2″; lancio di sfide – “step 3”; ideazione di soluzioni che rispondono alle sfide, per avere servizi o prodotti che possano creare un impatto sociale – “step 4”; tutor che supportano i lavori di gruppo degli studenti – “step 5”; presentazione dell’idea) , organizzazione dei team per simulare il processo di start-up + prototipazione dell’idea con il supporto dei mentor.
La valutazione dell’impatto del progetto avviene tramite report di valutazione. Le domande di ricerca incluse nel monitoraggio riguardano lo sviluppo di competenze trasversali, imprenditoriali e per la vita. L’aspetto principale che caratterizza il programma è quello di individuare come i programmi avviati creino un impatto sulle scuole in situazioni di svantaggio. È una ricerca che permette di capire come l’ acquisizione di competenze cambia al cambiare del background socio-economico. Nella raccolta dati si utilizza un gruppo di controllo e un gruppo trattato. Dal primo report di valutazione nelle scuole emerge che all’aumentare del capitale culturale oggettivizzato (opportunità, strumenti a disposizione degli studenti, ecc.) aumenta anche l’indice delle competenze trasversali. Calcolare il tasso di riduzione dell’abbandono scolastico è un dato più difficile da reperire. Un risultato positivo raggiunto è l’inclusione dei docenti e la loro formazione.